Nel novembre 2023, due donne di etnia Kuki-Zomi, Glory e Mercy, hanno concesso un'intervista esclusiva alla BBC, raccontando la loro terribile esperienza di essere state spogliate, umiliate e presunte vittime di stupro di gruppo da parte di una folla di uomini della comunità Meitei, maggioritaria nello stato di Manipur, nell'India nord-orientale.
Le due donne, il cui calvario è stato filmato e condiviso online, hanno vissuto un'esperienza traumatica che ha segnato profondamente le loro vite. Glory ha descritto il modo in cui è stata trattata come un animale e ha ammesso di aver quasi perso ogni speranza di continuare a vivere dopo che il video dell'attacco è diventato virale.
La diffusione del video ha suscitato indignazione e ha portato all'attenzione dei media le tensioni etniche tra le comunità Meitei e Kuki che si sono verificate a Manipur nel maggio 2023 Tuttavia, invece di portare giustizia alle vittime, l'attenzione mediatica ha spinto Glory e Mercy a ritirarsi ulteriormente, costringendole a fuggire in una città diversa dove vivono ora nascoste.
Le due donne hanno raccontato di come la loro vita sia cambiata radicalmente dopo l'attacco. Prima dell'aggressione, Glory era una studentessa e Mercy si occupava dei suoi due figli piccoli, aiutandoli con i compiti e andando in chiesa. Dopo l'attacco, entrambe hanno dovuto abbandonare la loro vita precedente e vivere nell'ombra, rinunciando alle loro attività quotidiane e restando confinate all'interno delle mura della loro casa temporanea.
Glory e Mercy hanno parlato delle difficoltà che affrontano nel confrontarsi con gli altri e della vergogna che provano nel vivere nella loro stessa comunità. Entrambe hanno perso la loro fiducia nella società indiana e hanno paura di uscire di casa e di incontrare altre persone. La terapia psicologica le ha aiutate a superare parte del trauma, ma l'odio e la rabbia sono ancora profondamente radicati in loro.
La violenza subita dalle due donne è solo un esempio delle tensioni etniche che affliggono Manipur. La maggioranza della popolazione di Manipur è costituita dai Meitei, mentre i Kuki e i Naga rappresentano una percentuale significativa Le tensioni tra queste comunità si sono acuite quando i Kuki hanno protestato contro le richieste dei Meitei di ottenere lo status tribale, temendo che ciò avrebbe rafforzato l'influenza dei Meitei e permesso loro di acquistare terreni o vivere nelle aree Kuki.
Il governo dello stato, guidato da N Biren Singh, un Meitei, ha accusato i gruppi insurrezionali Kuki di incitare la comunità Ci sono state violenze da entrambe le parti, con più di 200 persone morte e migliaia di sfollati da entrambe le comunità Le donne Meitei hanno anche riferito di essere state attaccate, ma la maggior parte di loro trova difficile parlare di violenza sessuale a causa dello stigma sociale ad essa associato.
Glory e Mercy hanno perso la fiducia nel governo statale e lo accusano di essere parziale nei confronti della loro comunità Tuttavia, il video dell'attacco ha suscitato un'ampia indignazione e ha spinto la Corte Suprema a intervenire, raccomandando che tutti i casi di violenza siano affidati a agenzie investigative federali indipendenti, come il Central Bureau of Investigation (CBI) La Corte Suprema ha anche chiesto al governo statale di identificare i corpi delle persone uccise e di restituirli ai loro familiari.
Glory e Mercy sperano che la loro testimonianza possa contribuire a garantire che nessun'altra donna subisca una simile violenza. Esprimono la necessità di un'amministrazione separata per la loro comunità, una richiesta che i Kuki hanno avanzato in passato ma che è stata respinta dai Meitei Le due donne hanno poca fiducia nel governo statale e lo accusano di essere parziale nei confronti della loro comunità.
In conclusione, la storia di Glory e Mercy mette in luce le tensioni etniche che affliggono Manipur e la lotta delle donne per la giustizia e la sicurezza. La loro testimonianza ha portato l'attenzione su un problema grave e ha spinto le istituzioni a intervenire. Tuttavia, resta ancora molto da fare per garantire che le vittime di violenza sessuale ricevano la giustizia che meritano e che le tensioni etniche vengano affrontate in modo efficace.